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Non affossiamo il turismo!

Negli ultimi anni, la Puglia, e in particolare la città di Bari, hanno visto un aumento esponenziale degli affitti brevi e dei bed & breakfast (B&B). Come fa notare Andrea Rubino, presidente del gruppo Rubino Immobiliare, questo fenomeno è il risultato diretto anche degli ingenti investimenti fatti dalle istituzioni locali per promuovere la regione in chiave turistica.

Secondo i dati dell’ISTAT, il turismo rappresenta una componente fondamentale dell’economia pugliese. Nel 2022, la Puglia ha registrato oltre 15 milioni di presenze turistiche, con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente. Questo incremento ha portato un significativo contributo al PIL regionale, stimato intorno ai 4,5 miliardi di euro, pari al 12% del PIL complessivo della regione.

Bari, in particolare, ha beneficiato enormemente di questo flusso turistico. La città ha visto un aumento del 25% nelle presenze turistiche nel 2022, con un contributo al PIL locale di circa 1 miliardo di euro. Il settore turistico, inclusi gli affitti brevi e i B&B, ha creato migliaia di posti di lavoro, contribuendo a ridurre il tasso di disoccupazione locale.

“Il dibattito in corso tra operatori dei diversi settori e opinione pubblica – esordisce Rubino – da un lato evidenzia che questa crescita ha portato benefici economici significativi, dall’altro non nasconde che abbia creato anche un problema non trascurabile: la difficoltà per i residenti di trovare alloggi a prezzi accessibili. Tuttavia, la Puglia ha investito massicciamente nel settore turistico, trasformando la regione in una delle mete più ambite d’Italia. La promozione delle bellezze naturali, del patrimonio storico-culturale e della gastronomia locale ha attirato milioni di visitatori. Bari, con il suo affascinante centro storico, le chiese romaniche e il lungomare, è diventata una tappa obbligata per chi visita la regione. Gli investimenti hanno riguardato infrastrutture, eventi culturali, e campagne di marketing mirate, che hanno significativamente aumentato l’attrattiva del territorio”.

“La risposta a un’esigenza abitativa – sottolinea Rubino – non è bloccare il fenomeno degli affitti brevi perchè significherebbe, in pratica, fermare l’intero settore turistico, una mossa che avrebbe conseguenze economiche devastanti. Il turismo rappresenta una fonte primaria di reddito e occupazione, sostenendo numerosi settori collaterali come la ristorazione, il commercio al dettaglio e i servizi di trasporto. La soluzione al problema richiede un approccio equilibrato che tuteli sia il turismo sia il diritto dei residenti a trovare alloggi accessibili. Non affossiamo il turismo sperando così di avere più case da affittare perchè saremmo fuori strada!”

 

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